What is the future for equality and equity? , Press release (PR)
On September 19th and 20th representatives of our youth organisation partners visited Bratislava and Slovakia for the first time, they were from different parts of Europe.
Civil association, Young Europeans is committed to the Slovak European Democratic Party, a member of European Democratic Party (EDP-PDE, the ALDE Group in the European Parliament) and not only for its history but also for sharing pro-European values. Thanks to the financial support from EDP, for several years young people can have meeting with another people from more than 7 European member states, exchange mutual experiences and information, organise common projects to support the spread of democracy development and the deepening of European identity in order to eliminate hatred and national discriminations, break down the fear of unknown and help all young Europeans to understand that it is not possible to lose their own identity while respecting the rights, values, traditions and habits of other people. More…
È stato un grande piacere raccogliere l’invito di Rod Snyder, Presidente dei Giovani Democratici Americani (YDA), e volare a San Antonio in Texas nello scorso weekend per portare il saluto dei Giovani Democratici Europei alla Convention degli under trenta di Obama, a suggello di una fruttifera cooperazione sviluppata nel corso di questi anni tra le due sponde dell’Atlantico.
Nella torrida città dell’Alamo, l’energia e la passione degli oltre mille delegati alla Convention degli Young Dems è stata a dir poco vibrante. Un festival di democrazia con stimolanti panel sulle nuove strategie comunicative e sulle tecniche elettorali più avanzate presentate dai guru della campagna di Obama. Nel contempo le sale del Rivercenter hanno ospitato svariati caucus: dalle minoranze ispaniche a quelle di colore, dalle donne ai veterani, dai network LGBT alle reti studentesche. Una palestra continua di dialogo e confronto per prepararsi alle prossime sfide elettorali ma anche e soprattutto per veder crescere una nuova generazione di leader. Come da tradizione a stelle strisce, tanti gli stand pronti ad offrire merchandising più disparato: bumper sticker per Hillary verso la Casa Bianca nel 2016 e Bill come First Gentleman o più comuni spille ‘Obamized’ o ancora le t-shirt che immortalano il famoso motto locale (rivisitato in salsa politica) Don’t Mess With Texas Democrats.
Nel corso delle sessioni plenarie si sono succeduti importanti leader e nuovi protagonisti della galassia democratica USA. Da Christine Pelosi, figlia di Nancy, che ha presentato il documentario ‘The Dream is Now’ sulla battaglia obamiana per il Dream Act che punta a legalizzare intere generazioni di immigrati altrimenti considerati dei fantasmi dal sistema statunitense. A Stephanie Rawlings-Blake, brillante sindaco di Baltimora e segretario del DNC, il partito democratico americano. Ma i veri mattatori della Convention sono stati i padroni di casa, i trentottenni gemelli Castro, espressione della nuova generazione dem ispanica che si è rivelata essenziale per confermare Obama alla Casa Bianca lo scorso anno. Joaquin, membro del Congresso, ha aperto i lavori confermando quanto vitale sia trasformare il Texas in uno stato blu (sarebbe un pò come strappare la Lombardia al centrodestra in Italia tanto per intenderci) assicurando di fatto ai democratici la Presidenza USA per decenni. Questo è il senso della copertina dedicata ai Castro e a Wendy Davis (la senatrice eroina) da Texas Monthly di Agosto che titola appunto ‘Game on’ rivelando come la partita sia di fatto aperta per questa svolta epocale. Quanto a Julian, il sindaco prodigio di San Antonio ha infiammato la serata finale della Convention dimostrando di avere tutte le carte in regola per incarnare la nuova leadership del paese. Non è un caso che Obama abbia scelto proprio lui l’anno scorso per il keynote speech alla Convention di Charlotte. Quel ruolo che lo stesso Obama ebbe l’onore di rivestire a Boston nel 2004 e lo lanciò spedito verso la corsa presidenziale nel 2008.
L’amicizia e la collaborazione transatlantica resta intatta ed è rafforzata dalla volontà di promuovere scuole di formazione incrociate: i ragazzi Americani ospitati da noi a Bruxelles e i nostri giovani a Washington per conoscere le loro istituzioni. Un sogno che potrebbe realizzarsi sfruttando forme di finanziamento innovative su cui abbiamo ancora molto da imparare dai nostri colleghi USA. Inoltre, Julian Castro ha accolto positivamente l’idea di realizzare un gemellaggio con Padova che, come è noto, ospita le spoglie di quel Sant’Antonio che ispirò gli spagnoli nel lontano ‘700 nel battezzare con il suo nome la città dell’Alamo. Si riparte così dalla terra dei cowboys e degli Spurs carichi di entusiasmo e con la certezza che essa sarà la fucina dei nuovi protagonisti democratici americani.
Members of Young Democrats for Europe (YDE) have participated in the last Summer School organized by ALDE Group in collaboration with YDE and LYMEC last June 5th to 7th in Brussels.
A key topic was discussed there with several professionals of both political organizations, politicians and young participants, “One year ahead of the European Elections: the Voice of the Youth”. We are all focussing on the significance of the next European Elections of May 2014 and the vital need of participance of the European Youth to build the next European Parliament and so, the future of the desired Europe.
Citizens must be protagonists of the European Project.
From YDE we are worried because the youth has forgotten what Europe meant, what Europe gave to us. We got used to it. Have we achieved all we wanted? Let’s stop only criticising and let’s be the movement working into building our dreamed Europe.
YDE wants to remark the importance of Europe, it gave us freedom to move, to study, to travel, to work, to think globally from our local diversities. Our approach towards the oncoming elections must be maintaining what we have achieved and draw the path that will lead us to higher wellness standards in a global, diverse and unified Europe.
Roma – “Vogliamo fortemente che ci sia più Europa in Italia e un’Italia più forte in Europa. Per questo abbiamo deciso simbolicamente di incontrarci con un flashmob al Colosseo con i rappresentanti della generazione Erasmus sventolando le bandiere dell’Europa.” Così dichiara Marco Cappa, Presidente dei Giovani Democratici Europei che hanno riunito questo weekend a Roma il proprio Bureau per lanciare un appello europeista alle forze politiche italiane in corsa per le elezioni del prossimo 24-25 Febbraio.
“Nell’anno in cui si celebra la cittadinanza europea e, nonostante le pulsioni euroscettiche della Gran Bretagna, si stanzia un bilancio UE di 1000 miliardi di Euro per il 2014-2020 , appare evidente che l’Europa non possa essere derubricata a uno dei tanti temi della campagna elettorale. L’Europa è il centro gravitazionale delle politiche economiche, di sviluppo, ambientali e di innovazione per il nostro paese – continua Cappa – Occorre dunque un governo fortemente europeista per riportare l’Italia al centro delle decisioni di Bruxelles. Solo così applicheremo gli standard europei nei settori dove l’Italia è oggettivamente in ritardo: ricerca, innovazione, pressione fiscale, ritardi nella giustizia, ecc. “
“Da ultimo, un invito agli elettori a valutare attentamente il rischio di un voto a forze euroscettiche e populiste. In tempi di difficoltà economica e sociale, l’esasperazione può portare al voto di protesta che si scontra però con la necessaria e paziente opera di riforma e avanzamento del nostro paese – conclude Cappa – D’altronde, perchè accontentarsi di 5 stelle quando se ne possono avere 27? Quelle dell’Unione Europea, ovviamente.”